Tennis

«La vittoria di Jannik Sinner dopo la sospensione non fa bene al tennis, dichiara un ex finalista di Wimbledon»

In una dichiarazione che ha scosso il mondo del tennis, Marcus Redgrave – ex finalista di Wimbledon e noto commentatore – ha espresso il suo netto dissenso per il ritorno al successo di Jannik Sinner, appena tornato in campo dopo una sospensione di due mesi avvenuta all’inizio dell’anno.

Redgrave, celebre per le sue posizioni forti e schiette, afferma che l’ultimo trionfo di Sinner manda “il messaggio sbagliato” ai giovani e danneggia l’integrità dello sport.

La vittoria e il clamoroso rientro di Sinner

Jannik Sinner, 23enne italiano ed ex numero 1 del mondo, ha siglato un sorprendente ritorno ai vertici trionfando a Wimbledon 2025, conquistando il suo secondo titolo dello Slam a poche settimane dal rientro in campo, dopo aver scontato la sospensione inflittagli dall’ATP per “violazioni del codice di condotta e comportamento antisportivo” durante il Madrid Open in aprile.

Le circostanze dell’episodio restano in parte riservate, a causa di clausole di riservatezza applicate dall’ATP. Tuttavia, resoconti oculari e alcune riprese trapelate mostrano Sinner mentre insultava gli ufficiali, danneggiava attrezzature nei pressi del pubblico e rifiutava gli obblighi di conferenza stampa.

Come conseguenza, è stato multato per 250.000 $, e gli è stata inflitta una sospensione di 60 giorni da tutte le competizioni professionistiche.

Nonostante le polemiche, Sinner è tornato in campo a metà giugno, con un ranking basso ma con una determinazione dirompente. Ha dominato la stagione sul prato e si è presentato a Wimbledon senza essere testa di serie.

Contro ogni previsione, ha superato in finale il campione uscente Carlos Alcaraz in quattro set, dando vita a un match che è già stato definito “un classico istantaneo”.

Ma Redgrave non è rimasto impressionato.

«Questa non è una storia di redenzione, è una regressione», ha dichiarato Redgrave durante un dibattito post-Wimbledon su BBC Sport. «Il fatto che qualcuno possa mancare di rispetto allo sport in modo così plateale e poi tornare a vincere il torneo più prestigioso del tennis… Non è solo preoccupante, è vergognoso.»

La polemica di Redgrave: opinioni contrastanti

Redgrave, finalista a Wimbledon nel 2006 e oggi analista e preparatore, non ha usato mezzi termini nel criticare sia l’ATP che l’All England Club.

«La sospensione è stata troppo breve. Il messaggio che viene inviato ai giovani è semplice: puoi fare capricci, venire sospeso e poi tornare a raccogliere trofei e milioni. Quello non è disciplina, è marketing fuori controllo», ha affermato.

Le sue parole hanno diviso l’opinione pubblica. Alcuni tifosi e giocatori hanno condiviso la sua preoccupazione, temendo un indebolimento degli standard di condotta in favore delle storie di copertina. Altri, invece, hanno accusato Redgrave di invidia, suggerendo che avrebbe reagito allo stesso modo se l’infrazione fosse stata commessa da un giocatore meno noto o non europeo.

Reazioni nel circuito

Carlos Alcaraz, sconfitto in finale da Sinner, ha adottato un tono diplomatico durante la conferenza stampa in cui gli è stato chiesto di commentare le dichiarazioni di Redgrave.

«Jannik ha scontato la sua sanzione. Quello che ha fatto a Madrid non è corretto, ma ha pagato le conseguenze. A Wimbledon ha dimostrato di essere uno dei migliori al mondo», ha spiegato Alcaraz. «Non diamogli addosso con la giustizia, non confondiamola con la vendetta.»

Coco Gauff, intervistata da ESPN, ha aggiunto:

«Le persone meritano una seconda possibilità. Abbiamo visto leggende sbagliare. Penso che lui abbia gestito bene la pressione. Se dovesse sbagliare di nuovo, sarà diverso—ma al momento ha meritato la vittoria.»

Anche Andy Murray, noto per non temere le controversie, ha offerto un commento di equilibrio.

«Credo che l’ATP potrebbe essere più severa nell’applicare le sanzioni in modo uniforme. Ma Jannik non è un criminale. È stato sospeso, è tornato e ha giocato correttamente. Il sistema ha funzionato.»

Silenzio dell’ATP

Finora, l’ATP non ha risposto ufficialmente alle critiche di Redgrave. Una breve dichiarazione, diffusa domenica, recitava: «Tutte le procedure disciplinari e le normative sul comportamento dei giocatori vengono applicate secondo quanto stabilito e valutate caso per caso. Non abbiamo ulteriori commenti al momento.»

I critici sostengono che la mancanza di trasparenza sui dettagli della sospensione e la rapidità del ritorno in auge di Sinner siano sintomi di una tendenza più ampia: salvaguardare a ogni costo le figure di spicco del circuito.

«È l’effetto Federer», ha commentato la storica del tennis Lucille Brenner. «Dopo la perdita di icone generazionali come Federer e Nadal, lo sport è disperato nel trovare il prossimo super-star globale. Sinner è giovane, comunicativo, talentuoso—ovviamente c’è pressione per ricostruire la sua immagine in fretta.»

Cosa succederà ora a Sinner?

Dopo il trionfo londinese, Sinner dovrebbe tornare rapidamente in campo per la stagione sul cemento nordamericano. Il calendario prevede tappe a Montréal, Cincinnati e infine lo US Open, in programma dall’ultimo lunedì di agosto fino alla prima domenica di settembre. La domanda che tutti si pongono è: saprà reggere alla pressione mediatica e ai riflettori, oppure la polemica rischierà di placarsi solo se torneranno i risultati o il suo comportamento tornerà irreprensibile?

Il dibattito sull’immagine del tennis

La vicenda Sinner–Redgrave ha riacceso un dibattito di fondo: fino a che punto è giusto consentire a un top player di tornare al successo dopo comportamenti gravi? E se il pubblico applaudisse la sua vittoria, il messaggio davvero era per lui o per le ragioni di una narrazione che premia i “ritorni trionfali”?

Alcuni commentatori temono che il mondo del tennis stia diventando troppo permissivo, rischiando di incoraggiare comportamenti scorretti pur di ottenere visibilità. Altri invece ritengono che il sistema disciplinare, fatto di sanzioni economiche e sospensioni, offra già un meccanismo corretto. Riesce davvero a risolvere il problema, o semplicemente a mitigarlo?

Un confronto con altri sport

Il dibattito si estende anche ad altri ambiti atletici. Nel calcio, nel golf o nel basket, sono frequenti casi di atleti che, dopo scandali o sanzioni, hanno ritrovato il successo. Ma la reazione del pubblico cambia a seconda dell’immagine e dei valori percepiti: in alcuni casi vengono perdonati, in altri vengono ostracizzati.

Nel tennis, sport d’élite con una struttura rigida e visibilità globale, il rischio è che episodi del genere minino la fiducia nelle istituzioni e la percezione di equità. Un esempio recente è stata la vicenda di Nick Kyrgios, spesso criticato e continuamente bravo nel redistribuire la propria immagine in funzione mediatica.

Verso un nuovo equilibrio

C’è chi invoca una revisione del regolamento disciplinare dell’ATP, con criteri più chiari sui tempi di sospensione e sanzioni progressive più severe per comportamenti antisportivi. Altri temono che un’eccessiva severità soffocherebbe quello che rende unico il tennis moderno: l’imprevedibilità umana, la passione, il temperamento.

Il punto di sintesi potrebbe essere questo: il tennis deve restare uno sport aperto al talento e al riscatto, ma senza perdere la bussola dei valori. Le grandi star devono mostrare al pubblico—e ai giovani che le osservano—che il successo non può nascondere l’irresponsabilità. Come dice Redgrave, “è solamente marketing se passi sopra i valori fondamentali.”

Il futuro della reputazione

Per Sinner la sfida ora è duplice: dimostrare, in campo e fuori, che il suo comportamento è cambiato. Un percorso che potrà essere rafforzato da un buon codice di condotta, trasparenza da parte dell’ATP e magari qualche gesto a favore del gioco giusto – fair play, partecipazione a iniziative sociali o sportive, impegno di tipo etico.

Il verdetto del pubblico

Passata l’onda delle polemiche, sarà il pubblico (telecronisti, tifosi, sponsor) a decretare se la sua figura rimane vincente o contaminata.

Se Sinner incarna il modello dell’atleta competitivo ed emozionale capace di riconoscere errori e riscattarsi, la sua stella risplenderà di nuovo. Se invece continuerà a essere vista come colui che ha sfidato le regole e ha vinto lo stesso, lo stigma inciderà nei giudizi su di lui… e su tutto il gioco.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *